CLASSE TERZA C – DIRITTO – VERSIONE FACILE

Che cos’è il diritto?

Un insieme di norme giuridiche.

Che cos’è la norma giuridica?

Una regola che dice cosa devi fare.

Quali sono i possibili esempi di norme giuridiche?

Non rubare; paga quello che compri; non passare con il semaforo rosso.

Qual è il carattere principale della norma giuridiche?

L’obbligatorietà, per cui se non fai quello che dice la norma giuridica potresti essere punito.

Che cos’è la punizione?

La punizione, detta anche sanzione, può essere, per esempio, andare in carcere o pagare i danni che hai fatto.

Che cosa sono i rami del diritto?

I rami del diritto possono essere paragonati alle specializzazioni mediche.

Nella medicina ci sono, per esempio, l’ortopedia, che si occupa di gambe e braccia, o l’oculistica, che si occupa degli occhi.

Nel diritto ci sono, per esempio, il diritto civile, che regola i rapporti tra le persone, come tra chi vende e chi compra, e il diritto penale che regola i rapporti tra le persone, quando è in gioco la sicurezza di tutti, come nel caso dei reati (furto, omicidio, eccetera).

Che cos’è la fonte del diritto?

La fonte del diritto è:

sia ciò da cui nasce il diritto (cosiddetta fonte di produzione, come, ad esempio, la Costituzione)

sia ciò che ci fa conoscere diritto (cosiddetta fonte di cognizione, come, ad esempio, la Gazzetta Ufficiale).

Le fonti di produzione del diritto hanno tutte la stessa importanza?

No; esse sono organizzate gerarchicamente, nel senso che ci sono fonti più importanti e fonti meno importanti, con la conseguenza che la fonte meno importante non può essere in contrasto con quella più importante.

La fonte più importante è la Costituzione.

Chi sono i soggetti di diritto?

Le persone.

Cos’è la capacità giuridica?

La possibilità di avere diritti e doveri; si acquista con la nascita.

Cos’è la capacità d’agire?

La possibilità di acquistare con la propria volontà diritti e doveri; si ottiene, di regola, a 18 anni.

Chi è la persona giuridica?

La persona giuridica è un’organizzazione di persone e di beni alla quale lo Stato attribuisce la personalità giuridica, nel senso che la considera come una persona fisica capace di agire, con diritti e doveri.

Un esempio di persona giuridica è la società per azioni (S.p.A.), come l’UnipolSai.

Cos’è il rapporto giuridico?

Una relazione tra due o più persone regolata dal diritto, come, per esempio, il rapporto tra venditore e compratore o tra marito e moglie.

Cos’è l’oggetto del rapporto giuridico?

L’oggetto del rapporto giuridico è un bene; così, per esempio, nel rapporto giuridico nato da una vendita i soggetti sono il venditore ed il compratore, mentre l’oggetto è il bene venduto.

Che cos’è l’obbligazione?

L’obbligazione è il rapporto giuridico per il quale una parte, detta debitore, deve eseguire una prestazione a favore di un’altra parte, detta creditore, il quale vanta, quindi, un diritto di credito nei confronti del debitore.

Che cosa sono le fonti delle obbligazioni?

Le fonti delle obbligazioni sono i fatti per cui esse nascono.

Quali sono le principali fonti delle obbligazioni?

Il contratto, come la vendita, e il fatto illecito, come il ferimento di una persona.

Che cos’è il contratto?

Il contratto è l’accordo di due o più parti per costituire un rapporto giuridico patrimoniale (rapporto giuridico patrimoniale significa relazione regolata dal diritto valutabile in denaro).

Un esempio di contratto è la compravendita, che è l’atto con cui una parte, detta venditore, trasferisce ad un'altra parte, detta compratore, la proprietà di un bene in cambio di denaro.

Quali sono gli elementi essenziali del contratto?

Gli elementi essenziali del contratto sono quelli che non possono mancare, ossia: l’accordo, l’oggetto, la causa e la forma.

L’accordo è la volontà di tutte le parti di un contratto di instaurare tra di loro un rapporto giuridico-patrimoniale.

L’oggetto è il bene o il servizio previsto nel contratto; nel caso della vendita di un terreno, l’oggetto è il terreno.

La causa del contratto è la ragione per cui lo Stato permette alle persone di fare un contratto e le obbliga poi ad eseguirlo, a meno che tutti quelli che lo hanno fatto decidono di non darvi esecuzione. In pratica: se uno dei contraenti, dopo aver fatto un contratto, cambia idea, l’altro contraente può costringerlo, ricorrendo allo Stato, ad eseguire il contratto e/o a risarcirgli il danno.

La forma del contratto è il mezzo attraverso cui si manifesta la volontà delle parti, come per esempio, la voce o la scrittura.

Che cos’è la patologia contrattuale?

La patologia contrattuale è l’invalidità del contratto, che si ha quando il contratto non rispetta la legge, per esempio, quando manca un elemento essenziale.

Che cos’è il fatto illecito?

Il fatto illecito è un fatto che ha causato un danno ad una persona, come, per esempio, aver investito una persona.

La responsabilità in generale

La responsabilità consiste nel pagare per le cose sbagliate che si fanno.

La responsabilità può essere contrattuale o extracontrattuale.

Differenze tra responsabilità contrattuale ed extracontrattuale

La responsabilità extracontrattuale si differenzia da quella contrattuale per la fonte e per la prescrizione.

-       fonte: la responsabilità contrattuale presuppone un obbligo e, precisamente, la violazione di un obbligo nei confronti di un determinato soggetto, come quello nascente da un contratto; la responsabilità extracontrattuale presuppone, invece, la violazione di un dovere e, in particolare, il dovere di non causare danni agli altri.

Così, per esempio:

·       il compratore che non paga la cosa comprata, è responsabile contrattualmente, perché ha violato l’obbligo, nascente dal contratto di compravendita, di pagare un determinato soggetto, cioè chi gliel’ha venduta;

·       il conducente dell’auto che investe un pedone è, invece, responsabile extracontrattualmente, perché egli non ha violato l’obbligo di non investire un determinato soggetto - cioè, proprio quel pedone - ma il dovere che ha verso chiunque di non causare danni;

-       la prescrizione del diritto risarcitorio, cioè la perdita del diritto al risarcimento se il danneggiato non chiede al danneggiante il pagamento dei danni entro un certo tempo, che è di 10 anni nella responsabilità contrattuale e di 5 anni nella responsabilità extracontrattuale.

 

La struttura del fatto illecito

Il fatto illecito è costituito essenzialmente da due elementi: oggettivo e soggettivo.

 

Elemento oggettivo

L’elemento oggettivo si articola nel fatto, nel danno e nel nesso di causalità tra fatto e danno.

Il fatto consiste nel comportamento di una persona.

Il danno è la perdita subita.

Il nesso causale tra fatto e danno consiste nel collegamento tra il fatto e il danno, nel senso che il fatto deve aver provocato il danno.

                                                                           Il danno

Il danno può essere patrimoniale e non patrimoniale.

Il danno patrimoniale consiste nella lesione di un interesse economico e, come tale, immediatamente valutabile in denaro. Così, per esempio, nel caso di furto di una somma di denaro, il danno è pari alla somma stessa, mentre nell’ipotesi della distruzione di un orologio, il danno è pari al valore dell’orologio al momento in cui è stato distrutto.

Il danno non patrimoniale consiste, invece, nella lesione di un interesse non economico e, come tale, non valutabile in denaro nel suo preciso ammontare, come nel caso del danno alla salute.

In tale ipotesi, il danno deve essere liquidato equitativamente ex 1226[1], previa valutazione del pregiudizio patito, per come provato (C. 31537/18), con indicazione del criterio di liquidazione adottato (C10293/15), così da consentire il controllo di logicità, coerenza e congruità della valutazione (C. 1579/19).

Facciamo un esempio di calcolo del danno non patrimoniale.

Supponiamo che il medico competente, che è il cosiddetto medico-legale, stabilisca che una persona, a seguito dell’illecito altrui, abbia subito una menomazione del 5%, nel senso che, mentre prima dell’illecito aveva una capacità fisica del 100%, dopo la menomazione avrà una capacità fisica del 95% (potrà fare, con il proprio corpo, il 95% delle cose che poteva fare prima della lesione).

Per calcolare il danno non patrimoniale cosiddetto biologico, cioè, esemplificando, un danno derivante da una menomazione fisica, occorrerà accertare se il fatto illecito è costituito o meno dalla causazione di un incidente stradale e se è avvenuto prima del 5 marzo 2025 oppure da questa data in poi.

Nel caso di incidente stradale, occorrerà distinguere tra menomazioni micropermanenti e macropermanenti, cioè lievi o gravi, ossia tra menomazioni pari o inferiori al 9% oppure dal 10% in su.

Per gli incidenti stradali accaduti prima del 5/3/2025, occorrerà, quindi, applicare, per le micropermanenti, la tabella legale (ossia, prevista dalla legge), e, per le macropermanenti, la tabella del Tribunale di Roma o quella del Tribunale di Milano. Tendenzialmente, a Roma si applicherà la tabella romana, mentre a Milano e nei tribunali di diverse altre città quella milanese.

Per gli incidenti stradali accaduti dal 5/3/2025 in poi, occorrerà applicare una delle due tabelle legali, a seconda che la lesione sia lieve o grave; non si applicheranno più, quindi, per le menomazioni da incidenti stradali, le tabelle di Roma o di Milano.

Per gli illeciti non costituiti dalla violazione delle regole stradali, si applicheranno, sia per le micropermanenti che macropermanenti, le tabelle dei Tribunali di Roma o di Milano.

Occorre, comunque, precisare che le regole relative agli incidenti stradali si applicano pure per gli incidenti coi natanti e per gli errori medici.

Un sito, tra i tanti, utile per fare i calcoli di cui sopra è https://www.avvocatoandreani.it/

Per la simulazione del calcolo si rinvia ai ripetuti esempi fatti a lezione.



[1] 1226. Valutazione equitativa del danno.

Se il danno non può essere provato nel suo preciso ammontare, è liquidato dal giudice con valutazione equitativa.

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