CLASSE PRIMA - PRIMO QUADRIMESTRE
DIRITTO
I
PRINCIPI GENERALI DEL DIRITTO
Le norme
giuridiche
Definizione di diritto e di norma giuridica
Il diritto è un insieme di
norme giuridiche.
La norma giuridica è una
regola che stabilisce come ci si deve comportare e quali sono le conseguenze
per chi non si comporta come stabilito.
Esempi di norme giuridiche
sono: non rubare; paga ciò che compri; non passare con il semaforo rosso.
Funzione delle norme giuridiche
La principale funzione delle
norme giuridiche è quella di favorire una pacifica convivenza: infatti, la
presenza di norme che dicono come ci si comporta fa sì che le persone litighino
di meno per stabilire chi ha ragione e chi ha torto.
Caratteri principali delle norme giuridiche
I caratteri principali delle
norme giuridiche sono l’obbligatorietà e la generalità:
-
obbligatorietà
significa che chi non rispetta la norma sarà punito;
-
generalità
significa che la norma deve riguardare tutti, altrimenti non ci sarebbe
uguaglianza.
La sanzione
La punizione per chi non
rispetta la norma giuridica è detta sanzione.
La sanzione può consistere,
per esempio:
-
nel
risarcimento dei danni causati in un incidente stradale (chi causa un incidente
commette un illecito civile, per cui la sanzione si dirà civile);
-
nel
finire in carcere per avere rubato (chi ruba compie un reato, cioè un illecito
penale, per cui la sanzione si dirà penale);
-
pagare
una certa somma di denaro per essere passato col rosso (chi passa col rosso
compie un illecito amministrativo, per cui la sanzione si dirà amministrativa).
L’interpretazione delle norme giuridiche
Le norme giuridiche, per
poter essere osservate, devono essere capite, cioè interpretate.
L’interpretazione delle norme
giuridiche (cioè, del diritto) è, quindi, la ricerca del significato delle
norme giuridiche.
Per esempio, una norma
permette a chi ha compiuto 16 anni di sposarsi per gravi motivi;
l’interpretazione di questa norma consiste nel capire cosa si intende per
“gravi motivi”.
L’interpretazione delle norme
giuridiche è effettuata prevalentemente dai giudici, il cui compito è di
accertare, per conto dello Stato, se le norme giuridiche vengono osservate.
I rami del diritto
Il diritto si suddivide in
varie parti (dette “rami del diritto”).
La principale distinzione è
tra diritto privato e diritto pubblico.
Il diritto pubblico regola l’attività
della Pubblica Amministrazione, formata dallo Stato e dagli altri enti
pubblici, come i Comuni: per esempio, il diritto pubblico regola l’attività
delle scuole.
Il diritto privato regola i
rapporti tra privati, per esempio tra marito e moglie o tra chi vende e chi
compra.
Sia il diritto privato che il
diritto pubblico si suddividono, a loro volta, in altri rami.
Nel campo del diritto
privato, il ramo più noto è quello del diritto civile, mentre nel campo del
diritto pubblico, il ramo più noto è quello del diritto penale, che prevede i
reati.
Chi non osserva il diritto
civile commette un illecito civile ed è punito, di solito, con il risarcimento
del danno; chi non osserva il diritto penale compie un reato ed è punito, di
solito, con il carcere.
Le
fonti del diritto
Definizione di fonte del diritto
La fonte del diritto è ciò da
cui nasce il diritto o ciò che ci fa conoscere diritto.
Classificazione delle fonti del diritto
Le fonti del diritto si
distinguono in fonti di produzione e fonti di cognizione (cognizione vuol dire
conoscenza).
La fonte di produzione è un
atto internazionale, statale o regionale che contiene delle regole, come, per
esempio, la Costituzione o la legge.
La fonte di cognizione,
invece, è un documento che fa conoscere la fonte di produzione, comela Gazzetta
Ufficiale. Così, per esempio, la Costituzione italiana è stata pubblicata sulla
Gazzetta Ufficiale del 27/12/1947.
Organizzazione gerarchica delle
fonti del diritto
Le fonti di produzione sono
organizzate gerarchicamente, nel senso che ci sono fonti più importanti e fonti
meno importanti, con la conseguenza che la fonte meno importante, come la
legge, non può essere in contrasto con quella più importante, come la
Costituzione.
La Costituzione è composta da
139 articoli ed è entrata in vigore (nel senso che è diventata obbligatoria),
l’1.1.1948. Essa è la fonte più importante.
Un esempio di norma
costituzionale è quella che prevede che tutti i cittadini sono uguali davanti
alla legge.
Le leggi ordinarie sono
approvate dal Parlamento con un procedimento più semplice rispetto a quello
seguito per le leggi costituzionali: per esempio, esse non devono essere
approvate due volte, ma una volta sola.
L’efficacia delle norme giuridiche
L’efficacia della norma
giuridica, cioè la sua obbligatorietà, inizia, di solito, dopo 15 giorni dalla
sua pubblicazione su un giornale, detto Gazzetta Ufficiale (disponibile solo
via internet).
La pubblicazione sulla
Gazzetta Ufficiale ha lo scopo di far conoscere la norma alle persone.
I soggetti del diritto e i rapporti giuridici
Definizione di soggetto di diritto
Il soggetto di diritto è il
destinatario delle norme giuridiche. I soggetti di diritto sono le persone, le
quali si distinguono in fisiche e giuridiche.
Le persone fisiche
Le persone fisiche siamo noi,
gli individui.
Capacità
giuridica
La capacità giuridica è la
possibilità di avere diritti e doveri.
Essa si acquista con la
nascita e, quindi, tutte le persone fisiche hanno la capacità giuridica.
Capacità di agire
La capacità di agire, invece,
è la possibilità di acquistare con la propria volontà diritti e doveri.
Essa si acquista, di regola,
alla maggiore età, cioè, in Italia, a 18 anni.
I minorenni, cioè le persone
con meno di 18 anni, sono rappresentati dai loro genitori, nel senso che
saranno i genitori che acquisteranno, per loro conto, diritti e doveri.
Per esempio, un minorenne non
potrà comprarsi il motorino, neppure se ne avesse i soldi, ma glielo dovranno
comprare i suoi genitori.
Le persone giuridiche
La persona giuridica è
un’organizzazione di persone e di beni alla quale lo Stato attribuisce la
personalità giuridica, nel senso che la riconosce come una persona diversa
dalle persone fisiche che ne fanno parte.
Un esempio di persona
giuridica è la società per azioni, come la UNIPOLSAI, che si occupa di
assicurazioni.
Per i debiti della persona
giuridica, è responsabile solo la persona stessa con il suo patrimonio, nel
senso che i creditori della persona giuridica non possono agire nei confronti
delle persone fisiche che ne fanno parte.
Il rapporto giuridico: definizione ed esempi
Il rapporto giuridico è una
relazione tra due o più persone regolata dal diritto, cioè da norme giuridiche.
Sono
esempi di rapporti giuridici:
-
la vendita, in quanto la stessa è regolata da
norme giuridiche, che stabiliscono, tra l’altro, che il venditore ha il diritto
di essere pagato, ma ha l’obbligo di consegnare la cosa venduta, mentre il
compratore ha il diritto di ricevere la cosa acquistata e l’obbligo di pagarla;
-
il matrimonio, dato che il medesimo è
disciplinato da regole giuridiche, che stabiliscono, tra l’altro, che i coniugi
devono aiutarsi ed
essere fedeli l’uno all’altro.
I sistemi economici e la loro evoluzione
Bisogni, beni e servizi
Definizione di economia politica,
di attività economica, di bisogno
L’economia politica studia
l’attività economica, ossia l’attività diretta a procurarsi i mezzi per
soddisfare i bisogni.
Il bisogno in senso economico è
un desiderio da soddisfare con un bene economico, cioè con una cosa limitata e,
quindi, non liberamente disponibile.
Per esempio:
- il
bisogno di telefonare è un bisogno economico, in quanto i beni necessari per
telefonare, cioè gli smartphone, sono limitati, nel senso che non sono
liberamente disponibili, ma bisogna pagare per averli.
Classificazione dei bisogni
I bisogni economici si
distinguono in:
- primari
e secondari: i bisogni primari sono quelli che devono essere soddisfatti per
vivere, come, per esempio, il bisogno di bere; i bisogni secondari sono quelli
che devono essere soddisfatti per vivere meglio, come, per esempio, il bisogno
di telefonare;
- pubblici
e privati: i bisogni pubblici sono quelli soddisfatti dallo Stato, come, per
esempio, il bisogno di avere un’istruzione minima; i bisogni privati sono
quelli soddisfatti dai cittadini, come, per esempio, il bisogno di mangiare.
Definizione di bene e di servizio
Il bene economico è una cosa
limitata e, quindi, non liberamente disponibile, con la conseguenza che, per
averla, bisogna pagarla, come, per esempio, un libro.
Un servizio è un’attività svolta
per soddisfare un bisogno altrui, come, per esempio, la riparazione di un
rubinetto fatta da un idraulico.
Il denaro
Un bene particolare è il
denaro.
Secondo la teoria tradizionale,
il denaro è un bene fungibile, cioè sostituibile, nel senso, per esempio, che
tutte le banconote da 10 € hanno lo stesso valore.
Secondo la teoria
dell’economia emotiva, invece, il denaro non sempre è fungibile, nel senso, per
esempio, che le banconote da 10 € NON hanno sempre tutte lo stesso valore, in
quanto le persone:
-
dividono
il loro denaro in conti mentali, che sono come cassetti della propria mente;
-
attribuiscono
un valore diverso al denaro messo in un certo cassetto rispetto al denaro
inserito in un altro cassetto.
I cassetti mentali si
suddividono in due categorie, ciascuna delle quali comprende più cassetti.
Le due categorie sono la
fonte del denaro e la destinazione del denaro.
La categoria della fonte del
denaro include, tra gli altri, i seguenti cassetti:
-
cassetto
del denaro guadagnato con il nostro lavoro;
-
cassetto
del denaro trovato per strada;
-
cassetto
del denaro vinto alla lotteria.
Per esempio, se trovo per
strada 100 euro, probabilmente li spenderò senza pensarci più di tanto, mentre
se guadagno 100 euro, è probabile che non li spenda con altrettanta facilità;
ciò perché, per noi, il denaro guadagnato ha di solito più valore di quello
vinto.
La categoria della destinazione
del denaro, cioè dell’uso a cui il denaro è destinato, comprende, tra gli
altri, i seguenti cassetti:
-
tipo
di bisogno da soddisfare: se, per esempio, una
persona smarrisce il portafoglio con dentro solo 500 € per pagare l’affitto, è
certo che si procurerà altri 500 € per pagare l’affitto, mentre se smarrisce il
portafoglio con dentro il biglietto di ingresso allo stadio, pagato, con grande
sacrificio, 250 €, è probabile che non compri un altro biglietto per vedere la
partita, soprattutto se 250 € fossero la somma massima che quella persona è
disposta a spendere per divertirsi;
-
specificità
o meno dello scopo perseguito: se, per esempio, una
persona smarrisce il portafoglio con dentro la somma di 1.000 euro, di cui
doveva spenderne 500 per pagare l’affitto, è certo che utilizzerà il bancomat
per procurarsi altri 500 per l’affitto, ma è anche probabile che spenda 250
euro per comprarsi un biglietto per vedere la partita. Perché? Perché, mentre nel caso di smarrimento del
biglietto da 250 €, è come se si fosse esaurito il conto destinato al
divertimento, nell’ipotesi di smarrimento del denaro, per lui non vi è ragione
di ritenere che proprio il conto del divertimento sia stato consumato; anzi,
proprio per riprendersi dalla delusione dello smarrimento, è possibile che
ritenga il divertimento ancor più necessario;
-
maggiore
o minor prezzo del bene da acquistare: il
soggetto valuta il denaro da spendere non in termini assoluti, ma percentuali.
Così, per esempio, se una persona deve acquistare uno smartphone che nel
negozio sotto casa costa 100 €, mentre a cinque chilometri di distanza viene
venduto a 90 €, è probabile che lo compri nel negozio lontano, in quanto la
differenza è del 10%; se, invece, deve acquistare un’automobile che vicino
costa 10.000 €, mentre lontano viene venduta a 9.990 €, è probabile che
l’acquisti presso la concessionaria che sta sotto casa, atteso che la
differenza è solo dell’1%. In tutti e due i casi, insomma, la differenza, in
termini assoluti, è di 10 euro, ma, in termini percentuali, nel primo caso, la
differenza è del 10%, nel secondo è solo dell’1%.
La ricchezza
La ricchezza è l’insieme dei beni
che appartengono ad un soggetto.
Essa si distingue in patrimonio e
reddito:
- il
patrimonio è l’insieme dei beni che appartengono ad un soggetto in un dato
momento;
- il
reddito è l’insieme dei beni che il soggetto guadagna in un certo periodo; di
solito, i beni guadagnati sono dei soldi.
Utilità economica e scelta dei
bisogni da soddisfare
L’utilità economica è la
possibilità di un bene di soddisfare un bisogno.
La scelta dei bisogni da
soddisfare deriva dal fatto che i bisogni sono illimitati, mentre i beni per
soddisfarli sono limitati: in altre parole, ciò che guadagniamo non basta per
comprare tutto quello che vorremmo avere!
Per esempio, se ho due bisogni,
nutrirmi e divertirmi, ma ho soldi solo per uno dei due, devo scegliere quale
di essi soddisfare; se, invece, ho soldi sia per nutrirmi che per divertirmi,
devo scegliere quanti soldi spendere per ciascuno dei due bisogni.
La scelta razionale è quella che,
con i limitati soldi che abbiamo, ci permette di soddisfare al massimo i nostri
bisogni.
Effetti
distorsivi della scelta dei bisogni da soddisfare: disturbo, ancoraggio e costi
sommersi
L’effetto distorsivo della
scelta dei bisogni da soddisfare è il fenomeno che interferisce con la razionalità
della scelta stessa, cioè la impedisce o la limita.
Gli effetti distorsivi delle
scelte economiche sono l’effetto “disturbo”, l’effetto “costi
sommersi” e l’effetto “ancoraggio”.
L’effetto “disturbo” è
un elemento che modifica l’ordine delle preferenze di una persona.
Pe esempio: se tra comprare
uno smartphone Samsung o non comprare uno smartphone, scelgo di comprarlo, il
mio ordine di preferenze è:
-
al
primo posto, acquistare il Samsung;
-
al
secondo posto, non acquistare uno smartphone.
L’effetto “disturbo” potrebbe
modificare il mio ordine di preferenze, nel senso che:
-
al
primo posto ci potrebbe essere non acquistare uno smartphone;
-
al
secondo posto, acquistare il Samsung o altro smartphone.
Per esempio, immaginiamo che,
nel negozio in cui mi sono recato per l’acquisto, il commesso mi suggerisca di
comprare, al posto del Samsung, uno Xiaomi, meno famoso, ma anche meno costoso
e comunque con le stesse caratteristiche o quasi del Samsung da me scelto. A
questo punto, potrei non essere più convinto di acquistare il Samsung, ma,
nello stesso tempo, potrei essere incerto se comprare o meno lo Xiaomi, con la
conseguenza che potrei decidere di non prendere nessuno dei due e rinviare
l’acquisto.
Il suggerimento di acquisto
dello Xiaomi è l’effetto “disturbo”, che ha causato la modifica del mio
ordine di preferenze: al primo posto, non acquistare uno smartphone; al secondo
posto, acquistare il Samsung o lo Xiaomi.
L’effetto “costi sommersi”
modifica la scelta che si farebbe se non avessimo già speso dei soldi; soldi
che in nessun caso potremmo riavere indietro.
Per esempio, se ho speso 100
€ per comprare un paio di scarpe, che poi non mi piacciono, è probabile che le
conservi, senza indossarle, occupando inutilmente spazio, dato che ormai ci ho
speso sopra 100 €.
L’effetto “ancoraggio”
modifica la scelta che si farebbe sulla base di un elemento che fa da “ancora”
e di cui non si dovrebbe, invece, tenere conto.
Per esempio, immaginiamo che,
in un negozio che non conosciamo (nel senso che non sappiamo se possiamo avere
o meno fiducia nell’onestà del commerciante), vediamo due giacche che ci
piacciono, ma di cui non siamo in grado di stabilirne il valore; supponiamo che
le giacche costino 100 € ciascuna, ma la seconda è scontata del 20 % (per cui
sul cartellino c’è scritto il prezzo originario di 120 € e il prezzo scontato
di 100 €).
In tal caso, è probabile che,
nel dubbio, compreremmo la seconda giacca, perché pensiamo che sia di maggior
valore, mentre, in realtà, è possibile che il commerciante, non essendo
riuscito a venderla, può aver deciso di fare uno sconto apparente proprio per
indurre le persone a comprarla.
I sistemi economici
Definizione
di sistema economico e soggetti economici
Il sistema economico è
l’insieme dei soggetti che svolgono attività economica e delle relazioni che ci
sono fra di essi.
I soggetti sono le famiglie,
che consumano, le imprese, che producono, lo Stato, che incassa i tributi ed
offre servizi, il resto del mondo, che è formato dalle famiglie, imprese e
Stati esteri.
I principali sistemi
economici sono quelli di cui alla sottostante tabella.
SISTEMA CAPITALISTA |
SISTEMA COLLETTIVISTA |
SISTEMA MISTO |
Beni e servizi sono
prodotti dai privati. |
Beni e servizi sono
prodotti dallo Stato. |
Beni e servizi sono
prodotti sia dai privati che dallo Stato, il quale, inoltre, interviene, in
certi casi, nella produzione effettuata dai privati. |
L’evoluzione storica del sistema
economico
L’evoluzione
storica del sistema economico può essere suddivisa in tre tappe fondamentali.
Nella
prima, le persone consumavano quello che producevano (cosiddetto
“autoconsumo”); si pensi a coloro che si procacciavano da mangiare con i frutti
degli alberi, con la caccia o la pesca.
Nella
seconda, le persone hanno cominciato a scambiarsi i beni: chi produceva un dato
bene lo scambiava con un bene diverso prodotto da altri.
L’economia
basata sullo scambio ha fatto sì che le persone tendessero a specializzarsi
nella produzione di determinati beni da scambiare con coloro che ne producevano
altri; si pensi, per esempio, alle diverse figure dei pescatori, cacciatori e,
poi, via via nel tempo, agricoltori, artigiani e commercianti.
Nella
terza tappa, iniziata alla fine del 1700, si è affermato il capitalismo,
caratterizzato soprattutto:
1) - dalla produzione di massa:
mentre prima gli artigiani producevano, su ordinazione, solo i beni che
venivano loro richiesti, ora i capitalisti producono beni in massa, cioè molti
beni, prima che vengano ordinati;
2) - dall’impiego nella produzione
di un gran numero di lavoratori dipendenti.
Microeconomia e macroeconomia
L’economia politica si divide in
due rami: la microeconomia e la macroeconomia.
La microeconomia studia il
comportamento dei singoli operatori economici, come, per esempio, la reazione
del consumatore all’aumento del prezzo di un bene.
La macroeconomia studia il
comportamento dell’insieme degli operatori economici, come, per esempio, le
conseguenze dell’inflazione, ossia dell’aumento generale dei prezzi.
LO STATO
Lo Stato e i suoi
elementi costitutivi
Definizione
di Stato
Lo Stato è un’organizzazione
costituita da tre elementi: popolo, territorio e sovranità.
Il
popolo
Il popolo è formato da
persone, dette cittadini, le quali hanno sia diritti che obblighi nei confronti
dello Stato.
Tra i diritti vi è quello di
voto, mentre fra gli obblighi c’è quello di pagare le tasse.
Il concetto di popolo si
differenzia da quelli di popolazione e di nazione.
La popolazione è l’insieme
delle persone che si trovano sul territorio di uno Stato.
Queste persone possono essere
cittadini, stranieri o apolidi.
Sono stranieri coloro che
appartengono ad uno Stato estero.
Sono apolidi coloro che non
hanno la cittadinanza di alcuno Stato (è apolide, per esempio, colui che abbia
perso la cittadinanza italiana senza acquistare la cittadinanza di uno Stato
straniero. Un caso in cui un cittadino italiano può perdere la cittadinanza si
ha quando questi, avendo accettato un impiego pubblico da uno Stato estero, non
obbedisca all’ordine del Governo italiano di lasciare tale impiego. In tale
ipotesi, qualora la persona che abbia perso la cittadinanza italiana non
acquisti la cittadinanza dello stato estero da cui dipende, diverrà apolide).
La nazione è l’insieme delle
persone legate tra loro da un vincolo etnico, ossia di sangue, di lingua, di
religione e di costumi.
Per esempio, la nazione
italiana è costituita da persone che, prevalentemente, sono nate da italiani,
parlano la lingua italiana, sono di religione cattolica, festeggiano le stesse
ricorrenze (Natale, Pasqua, carnevale, etc.) e vestono tendenzialmente allo
stesso modo (per esempio, gl’italiani non portano il turbante).
Le persone che appartengono
alla stessa nazione possono far parte o meno di un medesimo Stato.
Se i cittadini di uno Stato
appartengono prevalentemente ad un’unica nazione, si parla di Stati
uninazionali, come l’Italia.
Se, invece, appartengono a
diverse nazioni, si parla di stati plurinazionali, come la Svizzera, nella
quale convivono persone di nazionalità francese, tedesca, italiana e ladina.
Il
territorio
Il territorio è il luogo in
cui lo Stato esercita il proprio potere.
Esso è formato dal suolo, dal
sottosuolo, dallo spazio aereo sovrastante il suolo, dal mare territoriale e
dal territorio flottante.
Il mare territoriale è la
fascia di mare che, dalla costa, misura 12 miglia marine, cioè circa 22 km.
L’area di mare successiva al
mare territoriale è detta extraterritoriale.
Occorre, però, dire che lo
Stato può sfruttare le risorse naturali, dalla costa fino a 200 miglia marine
(322 km circa), presenti nel mare (cosiddetta “zona economica esclusiva”) o
sotto il mare (cosiddetta “piattaforma continentale”), come stabilito dalla
Convenzione di Montego Bay del 10.12.1982.
Il territorio flottante è
composto da navi ed aerei.
Riguardo a quest’ultimo,
occorre precisare che navi ed aerei militari sono soggetti alle norme dello
Stato al quale appartengono ovunque si trovino, mentre navi ed aerei civili vi
sono soggetti solo se si trovino:
- quanto alle navi, nel mare
territoriale dello Stato di appartenenza o nel mare extraterritoriale;
- quanto agli aerei, nello
spazio sopra il suolo o il mare territoriale dello Stato al quale appartengono
ovvero sopra il mare extraterritoriale.
La
sovranità
La sovranità è il potere
dello Stato.
Essa è sia interna che
esterna.
La sovranità interna è il
potere esercitato sul popolo.
La sovranità esterna consiste
nell'indipendenza di uno Stato dagli altri e nella partecipazione dello Stato
alla formazione del diritto internazionale, cioè delle norme che regolano i
rapporti fra gli Stati. La sovranità esterna presuppone, quindi, il riconoscimento
di uno Stato da parte degli altri Stati.
La sovranità interna si
realizza mediante tre funzioni (dette anche “i tre poteri”), dello Stato:
legislativa, amministrativa (o esecutiva) e giurisdizionale (o giudiziaria).
La funzione legislativa
consiste nell’emanazione delle leggi contenenti le norme giuridiche, le quali
sono regole obbligatorie e generali (che valgono, cioè, per tutti).
La funzione esecutiva
consiste nell’applicare le norme giuridiche.
La funzione giurisdizionale
consiste nell’accertare, attraverso i processi, quale siano le norme giuridiche
da applicare nei casi concreti, risolvendo le liti e punendo i reati.
Per esempio: il Parlamento
emana la legge che regola l'esame di maturità; il Governo dispone la nomina
delle commissioni di esame; la Magistratura decide se annullare o meno la
bocciatura di un alunno che contesti la regolarità del suo esame.
La divisione dei poteri
Al fine di evitare la
concentrazione del potere nelle mani di una o di poche persone, nella maggior
parte dei Paesi del mondo si attua la cosiddetta divisione dei poteri, nel
senso che le tre funzioni dello Stato sono esercitate da organi diversi. In particolare,
in Italia, la funzione legislativa è svolta dal Parlamento mediante
l’emanazione di leggi, la funzione esecutiva è esercitata dal Governo tramite i
decreti, e la funzione giurisdizionale è esplicata dalla Magistratura (cioè,
dai Giudici) attraverso le sentenze.
Occorre aggiungere che la separazione dei poteri non è netta, nel senso che talora l’organo titolare di una funzione ha il potere di compiere atti che rientrano in una funzione diversa, come nel caso del Governo, il quale, in alcuni casi, ha il potere di emanare atti equivalenti alle leggi.
Le forme di Stato e le forme di
governo
La forma di uno Stato è data
dal rapporto che c’è tra due elementi dello Stato: sovranità e territorio.
Le principali forme dello
Stato sono tre: unitario, federale e regionale.
La forma di Governo è
determinata dal rapporto che c'è tra i poteri dello Stato.
Una prima distinzione tra
forme di Governo è quella fra Monarchia e Repubblica.
Una seconda distinzione tra
forme di Governo è quella fra Governo parlamentare, Governo presidenziale,
Governo semipresidenziale.
Tabelle esplicative
Forme di Stato
Forma di Stato (rapporto
che c’è tra due elementi dello Stato: sovranità e territorio) |
Stato unitario |
Stato federale |
Stato regionale |
Esempio |
Francia |
Stati Uniti d’America |
Italia |
Soggetti che esercitano il
potere |
Un solo governo |
Tanti governi quanti sono
gli Stati, detti federati, oltre al governo centrale dello Stato federale. Quest’ultimo ha il compito
di realizzare i fini comuni a tutti gli Stati federati, come la difesa
militare dagli Stati stranieri. |
Un solo governo centrale,
ma tante Regioni, ciascuna con un proprio potere, anche se minore di quello
degli Stati federati. Per esempio, in Italia la
legge penale è uguale in tutto lo Stato, a differenza degli Stati Uniti in
cui la legge penale cambia da Stato a Stato |
Forme di Governo (I)
Forme di Governo |
Monarchia |
Repubblica |
Chi è il Capo dello Stato |
Re/Regina |
Presidente (uomo/donna) |
Come acquista il suo potere |
Per eredità |
Per elezione |
Per quanto tempo rimarrà in
carica |
Per tutta la vita |
Fino alla scadenza del
mandato, cioè dell’incarico (in Italia, 7 anni) |
Forme di Governo (II)
Forme di Governo |
Governo parlamentare |
Governo presidenziale |
Esempio |
Italia |
Stati Uniti d’America |
Chi nomina il Governo |
Presidente della Repubblica
con l’approvazione (fiducia) del Parlamento |
Presidente della Repubblica |
Da chi è composto il
Governo |
Presidente del Consiglio e
ministri |
Presidente della Repubblica
e ministri |
Chi può revocare il Governo
(cioè togliergli l’incarico di governare) |
Parlamento |
Presidente della Repubblica |
L’ECONOMIA DI MERCATO
Mercato, domanda e offerta
Il mercato è il luogo di
incontro tra chi vende e chi compra.
Domanda e offerta sono
rispettivamente la richiesta di un bene ad un certo prezzo e la disponibilità a
vendere un bene a un certo prezzo.
Il prezzo di equilibrio si ha
quando la somma che il compratore è disposto a pagare e la somma che il
venditore è disposto ad accettare per un dato bene sono uguali.
Legge
della domanda e dell’offerta
Secondo la legge della
domanda:
- se il prezzo di un bene
aumenta, la domanda di quel bene diminuisce;
- se il prezzo di un bene
diminuisce, la domanda di quel bene aumenta;
- se la domanda di un bene
aumenta, anche il suo prezzo sale;
- se la domanda di un bene
diminuisce, anche il suo prezzo scende.
Secondo la legge
dell’offerta:
- se il prezzo di un bene
aumenta, anche l’offerta di quel bene aumenta;
- se il prezzo di un bene
diminuisce, anche l’offerta di quel bene diminuisce;
- se l’offerta di un bene
aumenta, il suo prezzo scende;
- se l’offerta di un bene
diminuisce, il suo prezzo sale.
Elasticità
della domanda e dell’offerta
La misura in cui la domanda e
l’offerta variano al variare del prezzo si dice elasticità:
- più la domanda e l’offerta
variano al variare del prezzo, più esse sono elastiche;
- meno la domanda e l’offerta
variano al variare del prezzo, meno esse sono elastiche (si dice anche: meno la
domanda o l’offerta variano al variare del prezzo, più esse sono rigide).
I beni primari sono a domanda
rigida, mentre quelli secondari sono a domanda elastica, eccezion fatta per i
beni di gran lusso, che sono a domanda rigida, in quanto chi se li può
permettere li compra anche se il loro prezzo varia.
I beni di cui è facile
adeguare la produzione alla richiesta sono a offerta elastica e, viceversa, i
beni di cui è difficile adeguare la produzione alla richiesta sono a offerta
rigida.
Più in generale, i beni sono
a offerta tendenzialmente rigida nel breve periodo, in cui non si può
modificare la capacità produttiva degli impianti; sono a offerta mediamente
elastica nel medio periodo, in cui si può variare la capacità produttiva degli impianti
esistenti; sono a offerta elastica nel lungo periodo, in cui è possibile
modificare gli impianti o installarne di nuovi.
Le forme di mercato
Per forma di mercato si intendono
le condizioni in cui avvengono domanda e l’offerta.
Le principali forme di mercato
sono la concorrenza perfetta, la concorrenza imperfetta, il monopolio e
l’oligopolio.
La concorrenza perfetta ha i
seguenti caratteri:
-
atomicità, nel senso che ci sono numerosi
venditori e compratori;
-
trasparenza: venditori e compratori conoscono
prezzi e qualità della merce;
-
libertà di entrata e uscita dal mercato:non ci
sono costi elevati per cominciare o smettere di vendere o acquistare;
-
identità del prodotto: tutti i venditori vendono
lo stesso identico prodotto Per “prodotto identico” si intende non solo che il
bene venduto è uguale, ma che sono uguali pure le condizioni in cui bene viene
venduto, come, per esempio, la confezione o la piacevolezza del luogo di
vendita.
La concorrenza perfetta è il
mercato che garantisce al consumatore il prezzo più basso.
La concorrenza perfetta è, però,
difficilmente riscontrabile nella realtà.
Perché allora si studia?
Si studia per capire in che modo si possa rendere il mercato il più
possibile simile alla concorrenza perfetta.
Così, per esempio, tanti Stati prevedono un’autorità detta Antitrust,
il cui scopo è favorire il più possibile la concorrenza, punendo le imprese che
si accordano per ridurre la concorrenza stessa.
La concorrenza imperfetta si
differenzia dalla concorrenza perfetta per il fatto che i beni venduti dai vari
venditori sono simili, ma non identici. È la forma più diffusa di mercato;
basti pensare ai bar.
Il monopolio si ha quando vi è un
solo venditore, come, per esempio, un’impresa farmaceutica che produca un
farmaco che solo essa produce.
L’oligopolio si ha quando vi sono pochi grandi venditori, come nel caso dei produttori di automobili.