CLASSE TERZA C – DIRITTO – PRIMO QUADRIMESTRE - VERSIONE ORDINARIA
I principi generali del diritto
Le norme giuridiche
Definizione
di diritto e di norma giuridica
Il diritto è un insieme di
norme giuridiche.
La norma giuridica è una
regola che stabilisce come ci si deve comportare e quali sono le conseguenze
per chi non si comporta come stabilito.
Esempi di norme giuridiche
sono: non rubare; paga ciò che compri; non passare con il semaforo rosso.
Funzione
delle norme giuridiche
La principale funzione delle
norme giuridiche è quella di favorire una pacifica convivenza: infatti, la
presenza di norme che dicono come ci si comporta fa sì che le persone litighino
di meno per stabilire chi ha ragione e chi ha torto.
Caratteri
principali delle norme giuridiche
I caratteri principali delle
norme giuridiche sono l’obbligatorietà e la generalità:
- obbligatorietà significa che
chi non rispetta la norma sarà punito;
- generalità significa che la
norma deve riguardare tutti, altrimenti non ci sarebbe uguaglianza.
La
sanzione
La punizione per chi non
rispetta la norma giuridica è detta sanzione.
La sanzione può consistere,
per esempio:
- nel risarcimento dei danni
causati in un incidente stradale (chi causa un incidente commette un illecito
civile, per cui la sanzione si dirà civile);
- nel finire in carcere per
avere rubato (chi ruba compie un reato, cioè un illecito penale, per cui la
sanzione si dirà penale);
- pagare una certa somma di
denaro per essere passato col rosso (chi passa col rosso compie un illecito
amministrativo, per cui la sanzione si dirà amministrativa).
L’interpretazione
delle norme giuridiche
Le norme giuridiche, per
poter essere osservate, devono essere capite, cioè interpretate.
L’interpretazione delle norme
giuridiche (cioè, del diritto) è, quindi, la ricerca del significato delle
norme giuridiche.
Per esempio, una norma
permette a chi ha compiuto 16 anni di sposarsi per gravi motivi;
l’interpretazione di questa norma consiste nel capire cosa si intende per
“gravi motivi”.
L’interpretazione delle norme
giuridiche è effettuata prevalentemente dai giudici, il cui compito è di
accertare, per conto dello Stato, se le norme giuridiche vengono osservate.
I
rami del diritto
Il diritto si suddivide in
varie parti (dette “rami del diritto”).
La principale distinzione è
tra diritto privato e diritto pubblico.
Il diritto pubblico regola:
- l’attività della Pubblica
Amministrazione, formata dallo Stato e degli altri enti pubblici, come i
Comuni: per esempio, il diritto pubblico regola l’attività delle scuole;
- i rapporti tra gli enti
pubblici, come, per esempio, i rapporti tra le Regioni;
- i rapporti tra la Pubblica
amministrazione e i privati, come i cittadini, quando questi ultimi sono in una
posizione di soggezione, nel senso che non possono opporsi alla volontà
dell’Amministrazione: il ladro non può dire al carabiniere, che lo ha colto sul
fatto, che lui non desidera essere arrestato.
Il diritto privato regola:
- i rapporti tra privati, per
esempio tra marito e moglie o tra chi vende e chi compra;
- i rapporti tra la Pubblica
amministrazione e i privati, quando questi ultimi sono in una posizione di
parità con lo Stato e gli enti pubblici, come, per esempio, quando lo Stato
vuole comprare qualcosa, tipo i vaccini da distribuire gratuitamente alla popolazione:
i produttori di vaccini non sono, infatti, obbligati a venderli allo Stato se
il prezzo non è conveniente.
Sia il diritto privato che il
diritto pubblico si suddividono, a loro volta, in altri rami.
Nel campo del diritto
privato, il ramo più noto è quello del diritto civile, che regola, per esempio,
la vendita, mentre nel campo del diritto pubblico, il ramo più noto è quello
del diritto penale, che prevede i reati.
Diritto civile e penale si
differenziano principalmente per:
- l’interesse tutelato: l’interesse del singolo nel
diritto civile; l’interesse della collettività nel diritto penale.
Così,
per esempio, se una persona non paga quello che compra, solo il venditore può
chiedere al Giudice di obbligare il compratore a risarcirlo del danno; se,
invece, un ladro ruba, chiunque può denunciarlo;
- il nome della violazione: la violazione del diritto
civile si chiama illecito civile, mentre la violazione del diritto penale si
chiama illecito penale o reato;
- la sanzione per la violazione: chi commette un illecito
civile è punito, di solito, con il risarcimento del danno; chi compie un reato
è punito, di solito, con il carcere.
Le
fonti del diritto
Definizione di fonte del diritto
La
fonte del diritto è ciò da cui nasce il diritto o ciò che ci fa conoscere
diritto.
Classificazione delle fonti del
diritto
Le
fonti del diritto si distinguono in fonti di produzione e fonti di cognizione
(cognizione vuol dire conoscenza).
La
fonte di produzione è un atto internazionale, statale o regionale che contiene
delle regole, come, per esempio, la Costituzione, la quale contiene la regola
dell’uguaglianza.
La
fonte di cognizione, invece, è un documento che fa conoscere la fonte di
produzione, comela Gazzetta Ufficiale. Così, per esempio, la Costituzione
italiana è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 27/12/1947.
Organizzazione gerarchica delle
fonti del diritto
Le fonti sono organizzate
gerarchicamente, nel senso che ci sono fonti più importanti e fonti meno
importanti, con la conseguenza che la fonte meno importante non può essere in
contrasto con quella più importante.
La fonte più importante è la
Costituzione; le altre fonti, come, per esempio, la legge, non possono, quindi,
essere in contrasto con la Costituzione stessa.
Elenco
delle fonti del diritto
Le fonti del diritto italiano
sono, in ordine gerarchico, le seguenti:
1) la Costituzione e, sullo
stesso piano, le leggi costituzionali;
2) i regolamenti comunitari;
3) le leggi ordinarie e, allo
stesso livello, i decreti legislativi ed i decreti legge, nonché, nell’ambito
della loro competenza, le leggi regionali;
4) i regolamenti governativi;
5) le consuetudini.
La Costituzione è composta da
139 articoli ed è entrata in vigore (nel senso che è diventata obbligatoria),
l’1.1.1948. Essa è la fonte più importante.
Un esempio di norma
costituzionale è quella che prevede che tutti i cittadini sono uguali davanti
alla legge.
Le leggi costituzionali sono
quelle che cambiano la Costituzione, come, per esempio, la legge che nel 2007
ha eliminato la pena di morte, che era prevista nell’articolo 27 della
Costituzione.
Esse devono essere approvate
due volte dal Parlamento, che è composto dai rappresentanti dei cittadini.
I regolamenti comunitari sono
quelli approvati dall’Unione Europea.
Le leggi ordinarie sono
approvate dal Parlamento con un procedimento più semplice rispetto a quello
seguito per le leggi costituzionali: per esempio, esse non devono essere
approvate due volte, ma una volta sola.
I decreti legislativi sono
emanati, su incarico del Parlamento, dal Governo, che è composto dai ministri,
nominati dal Presidente della Repubblica.
I decreti legge sono emanati
dal Governo e, successivamente, devono essere approvati dal Parlamento entro 60
giorni, altrimenti perdono effetto.
I regolamenti sono emanati
dal Governo per attuare le leggi.
Le consuetudini sono
comportamenti che i membri di una collettività tengono con la convinzione di
obbedire ad una norma giuridica. Per esempio, una
regola di consuetudine vigente in Roma è quella per cui nei contratti di
locazione di immobili ad uso di abitazione viene versato al locatore un
deposito cauzionale non inferiore a due mensilità.
L’efficacia delle norme giuridiche
L’efficacia della norma
giuridica, cioè la sua obbligatorietà, inizia, di solito, dopo 15 giorni dalla
sua pubblicazione su un giornale, detto Gazzetta Ufficiale (disponibile solo
via internet).
La pubblicazione sulla
Gazzetta Ufficiale ha lo scopo di far conoscere la norma alle persone.
Soggetto, oggetto e rapporto
giuridico
Definizione
di soggetto di diritto
Il soggetto di diritto è il
destinatario delle norme giuridiche. I soggetti di diritto sono le persone, le
quali si distinguono in fisiche e giuridiche.
Le
persone fisiche
Le persone fisiche siamo noi,
gli individui.
Capacità giuridica
La capacità giuridica è la
possibilità di avere diritti e doveri.
Essa si acquista con la
nascita e, quindi, tutte le persone fisiche hanno la capacità giuridica.
Così, per esempio, anche un
minorenne può essere proprietario di una moto.
Capacità di agire
La capacità di agire, invece,
è la possibilità di acquistare con la propria volontà diritti e doveri.
Essa si acquista, di regola,
alla maggiore età, cioè, in Italia, a 18 anni.
I minorenni, cioè le persone
con meno di 18 anni, sono rappresentati dai loro genitori, nel senso che
saranno i genitori che acquisteranno, per loro conto, diritti e doveri.
Per esempio, un minorenne non
potrà comprarsi il motorino, neppure se ne avesse i soldi, ma glielo dovranno
comprare i suoi genitori.
I maggiorenni, cioè le
persone che hanno compiuto 18 anni, che, per problemi mentali, non sono capaci
di intendere e volere, non hanno la capacità di agire e, quindi, non possono
acquistare, con la loro volontà, diritti e doveri; essi sono rappresentati da
una persona detta “tutore”.
Le
persone giuridiche
La persona giuridica è
un’organizzazione di persone e di beni alla quale lo Stato attribuisce la
personalità giuridica, nel senso che la riconosce come una persona diversa
dalle persone fisiche che ne fanno parte.
Un esempio di persona
giuridica è la società a responsabilità limitata.
Per i debiti della persona
giuridica, è responsabile solo la persona stessa con il suo patrimonio, nel
senso che i creditori della persona giuridica non possono agire nei confronti
delle persone fisiche che ne fanno parte.
Il riconoscimento viene dato
solo alle organizzazioni che vogliono raggiungere uno scopo vantaggioso per la
collettività e che dimostrano di avere i mezzi per poterlo conseguire.
Gli oggetti del diritto
Definizione di oggetto di diritto
Oggetto del diritto è il
bene, cioè le cose alle quali lo Stato ritiene di dare valore giuridico. Tali
sono, di regola, le cose utili (che possono, cioè, soddisfare i bisogni umani),
accessibili (come, per esempio, un panino) e limitate (come uno smartphone, nel
senso che gli smartphone non si trovano in natura). Non sono accessibili, per
esempio, gli astri, come la luna, e non sono limitati, per esempio, cose come
l’aria.
Il rapporto
giuridico
Definizione ed esempi
Il rapporto giuridico è una
relazione tra due o più persone regolata dal diritto, cioè da norme giuridiche.
Sono
esempi di rapporti giuridici:
- la
vendita, in quanto la stessa è regolata da norme giuridiche, che stabiliscono,
tra l’altro, che il venditore ha il diritto di essere pagato, ma ha l’obbligo
di consegnare la cosa venduta, mentre il compratore ha il diritto di ricevere
la cosa acquistata e l’obbligo di pagarla;
- il
matrimonio, dato che il medesimo è disciplinato da regole giuridiche, che
stabiliscono, tra l’altro, che i coniugi devono aiutarsi ed essere fedeli l’uno all’altro.
Elementi del rapporto giuridico
Gli elementi del rapporto
giuridico sono i soggetti e gli oggetti del diritto.
Le situazioni giuridiche soggettive nel
rapporto giuridico
Definizione
La posizione che un soggetto ha
nel rapporto giuridico si dice situazione giuridica soggettiva.
Distinzione tra situazioni giuridiche attive e passive ed
esempi
Le situazioni sono principalmente
due: il diritto e l’obbligo.
Il diritto è una situazione
attiva, di vantaggio, per cui chi è titolare di una situazione attiva è detto
soggetto attivo del rapporto.
L’obbligo è una situazione
passiva, di svantaggio, per cui chi è titolare di una situazione attiva è detto
soggetto passivo del rapporto.
Per esempio, chi presta del
denaro (cosiddetto “creditore”) ha diritto alla sua restituzione e, quindi, è
in una situazione di vantaggio ed è il soggetto attivo del rapporto, mentre chi
riceve il denaro in prestito (cosiddetto “debitore”) ha l’obbligo di
restituirlo e, quindi, è in una situazione di svantaggio ed è il soggetto
passivo del rapporto.
Obbligazioni, contratti, fatti illeciti e responsabilità
Definizione di obbligazione
L’obbligazione, come detto sopra,
è il rapporto giuridico per il quale una parte, detta debitore, deve eseguire
una prestazione a favore di un’altra parte, detta creditore, il quale vanta,
quindi, un diritto di credito nei confronti del debitore.
Gli elementi dell’obbligazione
sono:
-
i soggetti attivo (creditore) e passivo
(debitore);
-
l’oggetto, cioè la prestazione da eseguire, la
quale può consistere in un dare (Tizio è obbligato a consegnare la cosa
venduta a Caio), in un fare (Tizio è tenuto ad insegnare la chitarra a
Caio se si è impegnato a dargli lezioni), in un non fare (non fare
concorrenza: Maria, che ha venduto un salone da parrucchiera a Francesca, non
può aprire, subito dopo la vendita, un altro salone da parrucchiera accanto a
quello venduto) o in un sopportare(sopportare il peso di una servitù:
Martina deve sopportare che Consuelo passi sul suo terreno per giungere dal
proprio fondo alla via pubblica).
Fonti delle obbligazioni
Le fonti delle obbligazioni sono
i fatti per cui esse nascono, ossia:
-
il contratto (esempio: il contratto di
compravendita, da cui nasce l’obbligo del venditore di consegnare la cosa
venduta e l’obbligo del compratore di pagarla);
-
il fatto illecito (esempio: il ferimento di una
persona, da cui nasce l’obbligo di risarcire il danno alla persona ferita);
-
ogni altro atto o fatto idoneo a produrle in
conformità dell'ordinamento giuridico, come:
·
la promessa al pubblico (esempio: Mario promette
soldi a chi ritroverà il suo cane);
·
la gestione di affari altrui (esempio: Giovanni,
in assenza di Mario, proprietario di un cane, gli dà da mangiare senza esservi
obbligato; Mario sarà obbligato a rimborsare Giovanni della somma spesa);
·
l’ingiustificato arricchimento (esempio: Giovanni
e Marcella hanno un conto bancario comune e hanno comprato insieme una casa
facendo un mutuo; la banca preleva le rate del mutuo dal conto bancario comune
sul quale, però, solo Giovanni versa soldi; Giovanni e Marcella litigano e
Giovanni chiama in causa Marcella per farsi restituire la metà dei soldi
prelevati dalla banca sul loro conto comune).
Definizione di contratto
ed esempi
Il contratto è l’accordo di due o
più parti per costituire un rapporto giuridico patrimoniale.
Rapporto giuridico patrimoniale è
una relazione regolata dal diritto valutabile in denaro.
Un esempio di contratto è la
compravendita, che è l’atto con cui una parte, detta venditore, trasferisce ad
un'altra parte, detta compratore, la proprietà di un bene in cambio di denaro.
Con la compravendita si
costituisce, infatti, un rapporto giuridico patrimoniale:
- giuridico, in quanto è regolato
dal diritto, il quale stabilisce come si devono comportare venditore e
compratore (per esempio, il diritto stabilisce che il venditore deve consegnare
la casa al compratore);
- patrimoniale, in quanto diritti
ed obblighi delle parti sono valutabili in denaro (per esempio, la casa che il
venditore deve consegnare all'acquirente ha un valore in denaro, detto prezzo).
Un caso di accordo, ma non di
contratto, è il matrimonio, in quanto da esso non nascono diritti e doveri
valutabili in denaro: come si fa a dire quanto vale la fedeltà di un marito o
di una moglie?
Elementi essenziali del contratto
Gli elementi essenziali del
contratto sono quelli che non possono mancare, ossia: l’accordo, l’oggetto, la
causa e la forma.
L’accordo è la volontà di tutte
le parti di un contratto di instaurare tra di loro un rapporto
giuridico-patrimoniale.
L’oggetto è il bene o il servizio
previsto nel contratto; nel caso della vendita di un terreno, l’oggetto è il
terreno.
La causa del contratto è la
ragione per cui lo Stato prevede un certo contratto, imponendo alle parti di
eseguirlo.
Per esempio, nel caso della
compravendita, la causa è lo scambio di una cosa contro un prezzo.
Tale scambio, permettendo il
soddisfacimento dei bisogni dei cittadini, consente il raggiungimento di uno
degli obiettivi dello Stato, che consiste, appunto, nel garantire la
soddisfazione dei loro bisogni.
È evidente, quindi, che se una
delle parti del contratto, dopo averlo concluso, cambia idea, l’altra parte può
pretendere comunque l’esecuzione del contratto stesso e, nel caso in cui
quest’ultima rifiuti, chiedere allo Stato di intervenire per obbligarla all’esecuzione
medesima.
Se, infatti, lo Stato non
intervenisse, ognuno potrebbe rifiutarsi di eseguire un contratto e, quindi,
gli scambi tra le persone diverrebbero estremamente difficili, con conseguente
mancato soddisfacimento dei loro bisogni.
La causa non deve essere
illecita.
Esempio: la causa della
prostituzione – scambio dell'uso del corpo di una persona contro un prezzo –
non è lecita.
La forma del contratto è il mezzo
attraverso cui si manifesta la volontà delle parti.
La forma si distingue in libera e
vincolata, sostanziale e probatoria.
La forma è, di regola, libera,
nel senso che la volontà può essere manifestata in qualsiasi modo: a voce, con
gesti o per iscritto.
Quando entro in un negozio per
comprare una lattina di aranciata, posso chiederla al negoziante oppure, se,
per esempio, ci conosciamo e vado di fretta, prendere la lattina dal frigo,
mettere i soldi sul banco e andarmene.
Naturalmente, potrei anche
comprarla per iscritto, ma chiaramente nessuno acquista un’aranciata per
iscritto.
Il fatto che il negoziante mi dia
lo scontrino non significa che la forma è scritta, in quanto lo scontrino serve
solo per il pagamento delle tasse.
La forma può anche essere vincolata, nel senso che il
contratto deve per forza essere fatto per iscritto (come, per esempio, la
vendita di una casa), e, in alcuni casi, deve addirittura essere scritto dal
Notaio (come, per esempio, la donazione di una casa).
Occorre aggiungere che il
contratto di vendita degli immobili, come le case e i terreni, sebbene si possa
stipulare (cioè, fare) per iscritto senza l’intervento del Notaio, conviene
sempre farlo fare al Notaio, il quale non solo scrive l’atto (detto “rogito”),
ma lo farà pure trascrivere, cioè pubblicizzare in modo tale che tutti possano
sapere che una certa casa è stata venduta.
Se l’atto non venisse
trascritto, una persona disonesta potrebbe vendersi la casa più volte; in
pratica, la potrebbe vendere ad una prima persona, incassando il denaro; poi,
la potrebbe vendere ad un’altra dicendo che è ancora lui il proprietario, e
così via.
Tra i vari compratori-proprietari,
l’unico acquirente che sarà ritenuto proprietario di fronte a tutti sarà quello
che avrà stipulato il contratto davanti al Notaio, proprio perché solo il
Notaio lo potrà far trascrivere rendendo l’acquisto pubblico.
La forma può anche essere
sostanziale (ad substantiam) e probatoria (ad probationem).
Forma sostanziale significa che
se la volontà non è manifestata nella forma richiesta il contratto è invalido.
Così, per esempio, se la casa è
venduta a voce, il contratto è invalido e, più esattamente, nullo, come oltre
si chiarirà.
Forma probatoria significa che se
la volontà non è manifestata nella forma richiesta il contratto è valido, ma
non può essere provato con testimoni.
Così, per esempio, se un’azienda
che non contiene beni immobili viene venduta a voce, la vendita non potrà
essere dimostrata con testimoni. In questo caso se chi l’ha venduta vuole
dimostrare la vendita dovrà ottenere la confessione del compratore e viceversa.
Patologia contrattuale
Invalidità del contratto
L'invalidità del contratto si ha
quando il contratto è diverso da come dovrebbe essere in base la legge.
L'invalidità può assumere due
forme: la nullità e l'annullabilità.
La nullità del contratto si ha
quando manca un elemento essenziale del contratto stesso.
Esempio: Mario, durante un'asta,
alza la mano per salutare Maria, ma il banditore, scambiando il saluto per
un'offerta, gli assegna il bene in vendita.
In tal caso, Mario non ha
espresso la volontà di comprare il bene e, quindi, mancando l'elemento
essenziale costituito dall'accordo delle parti, il contratto è nullo.
Il contratto nullo non ha effetti
e, quindi, Mario non è tenuto al pagamento del bene offerto all'asta.
L'annullabilità del contratto si
ha quando il contratto è concluso da un incapace, come un minorenne, o se vi
sono vizi della volontà, come la violenza. Si parla di vizi della volontà nel
senso che la volontà non si è formata liberamente.
Primo esempio: Mario, minorenne,
vende la casa regalatagli dalla madre Maria.
Secondo esempio: Mario,
maggiorenne, vende la casa a Maria sotto minaccia di morte.
Nel primo caso, si presume che
Mario, in quanto minorenne, non sia in grado di esprimere consapevolmente la
propria volontà.
Nel secondo caso, si ritiene che
la volontà di Mario di vendere la casa a Maria sia stata viziata dalla
minaccia, nel senso che, senza di questa, egli non avrebbe venduto la casa.
Il contratto annullabile, a
differenza di quello nullo, ha effetti fino a quando un giudice non lo annulla
su richiesta dell'incapace o della persona la cui volontà è stata viziata.
Tipologia di contratti.
I contratti tipici in generale
Definizione di contratto tipico
I contratti tipici sono quelli
espressamente previsti dalla legge (la parola “tipici”, infatti, sta ad indicare
“tipi” di contratto regolati).
Alcuni
contratti tipici
Definizione di fatto illecito
Il fatto illecito è un fatto, volontario o involontario, che
ha causato un danno ad una persona.
Se il fatto è volontario si dice doloso. Se è involontario
si dice colposo.
In ogni caso, se il fatto, volontario od involontario, è
contrario al diritto, chi l’ha compiuto deve risarcire i danni causati.
Un esempio di fatto contrario al diritto, che causa un danno
da risarcire, è il comportamento di chi, alla guida di un’auto, investe,
volontariamente o involontariamente, un pedone rompendogli una gamba.
Un esempio di fatto non contrario al diritto, che non
obbliga il danneggiante a risarcire il danno, è il comportamento del
carabiniere che arresta un assassino: quest’ultimo non può certo accusare il
carabiniere di sequestro di persona e farsi risarcire i danni per aver perso la
propria libertà.
Il principio di responsabilità
La responsabilità è la
soggezione alle conseguenze del proprio comportamento.
La responsabilità può essere
contrattuale o extracontrattuale a seconda che derivi da un contratto, come la
compravendita, o da un fatto illecito, come urtare una persona facendola
cadere.
Per esempio, la
responsabilità del compratore che non paghi il bene acquistato è di tipo
contrattuale, in quanto deriva dal contratto di compravendita; la
responsabilità di chi, urtando una persona, la faccia cadere e rompersi una
gamba, è, invece, di tipo extracontrattuale, in quanto nasce da un fatto
illecito.
La responsabilità
contrattuale o extracontrattuale determina l’obbligo di risarcire il danno
causato.
Mentre, però, chi è stato
danneggiato dall’inadempimento di un contratto perde il diritto al risarcimento
se non lo chiede entro 10 anni, chi è stato danneggiato da un fatto illecito,
perde il diritto ad essere risarcito se non chiede il risarcimento entro di 5
anni.